Rusalka - di cose un po

Transkript

Rusalka - di cose un po
Antonín Dvořák
RUSALKA
Favola lirica in tre atti
Libretto di Jaroslav kvapil
PERSONAGGI
Il Principe
La Principess straniera
Rusalka
Ondin (lo spirito delle acque)
Ježibaba (la strega)
La Guardia Forestale
Lo sguattero
Il cacciatore
Prima ninfa del bosco
Seconda ninfa del bosco
Terza ninfa del bosco
Tenore
Soprano
Soprano
Basso
Mezzo-soprano
Tenore
Soprano
Tenore
Soprano
Soprano
Contralto
Ninfe dei boschi, Ondine, il seguito del Principe, gli invitati al
castello
Prima rappresentazione:
Praga, Teatro Nazionale, 31 marzo 1901
1
Dvořák: Rusalka - atto primo
ATTO PRIMO
Una prateria forma le rive di un lago. La foresta si estende tutt’attorno. Ai margini, presso il lago si erge
la capanna dove vive Ježibaba, la maga: La luna brilla in cielo.
Un’ondina, Rusalka, è seduta triste e pensosa su un vecchio salice chinato sopra il lago.
Sei ninfe arrivano tenendosi per mano, danzano con passo leggero e si portano sul davanti della scena;
tre di loro cantano.
NINFE DEI BOSCHI
LESNÍ ŽÍNKY
ECHO
ECHO
… ecco la luna sopra l’acqua!
… stojí měsíc nad vodou!
NINFE DEI BOSCHI
LESNÍ ŽÍNKY
Trallalì, trallalà
ecco la luna sopra l’acqua!
(coro dietro la scena)
Curiosa, essa guarda nelle profondità,
scivola di pietra in pietra fino al fondo
e il signore dell’acqua scuote la testa,
Trallalì, trallalà,
la sua vecchia testa verde.
Hou, hou, hou
stojí měsíc nad vodou!
Zvědavě se hloubku dívá,
po kamení ke dnu splývá
hastrmánek hlavou kývá,
hou, hou, hou
starou hlavou zelenou.
(Le ninfe danzano una sarabanda)
Trallalì, trallalà,
chi viene qui nel cuore della notte?
Eh, Ondin! Ecco la luna che si innalza,
che si dondola davanti alla tua finestra,
fra un attimo sarà scivolata da te
trallalì, trallalà
nella tua piccola camera d’argento.
Hou, hou, hou,
kdo to chodí nocí tou?
Hastrmánku měsíc stoupá,
už se tobě v okně houpá
za chvíli se k tobě vloupá,
hou, hou, hou,
ve tvou síňku stříbrnou.
(Sarabanda)
Trallalì, trallalà
ecco la luna che erra sull’acqua.
Hou, hou hou
měsíc bloudí nad vodou!
ECHO
ECHO
…sull’acqua.
…nad vodou!
NINFE DEI BOSCHI
LESNÍ ŽÍNKY
(lontano, dietro la scena)
La brezza danza sull’acqua,
Ondin si è svegliato,
Ondin, signore e re delle acque,
trallalì, trallalà,
le sue bolle salgono verso l’alto.
Po jezeře tančí vánek
probudil se hastrmánek,
hastrmánek tatrmánek,
hou, hou, hou,
bublinky už ze dna jdou.
(Ondin emerge, si frega gli occhi e guarda le danzatrici)
trallalì, trallalà,
arriva, esce dall’acqua!
Hou, hou, hou,
hastrmánek nad vodou!
1
Dvořák: Rusalka - atto primo
Il signore delle acque vuole maritarsi:
Hastrmánek chce se ženit.
(Le ninfe dei boschi gli si avvicinano ed egli cerca in vano di acchiapparle)
ma chi fra voi vuole spumeggiare per lui?
Chi vuole pettinare questo vecchio, chi vuole
condividere il suo letto,
trallalì, trallalà,
rimpiazzare la vecchia signora delle acque?
která z vás chce vodu pěnit
dědka česat, lože změnit,
hou, hou, hou,
s babkou hastrmanovou?
(Esse saltellano sempre attorno a Ondin che non può emergere dall’acqua oltre il busto)
Trallalì, trallalà!
Hou, hou, hou!
ONDIN
VODNÍK
Benvenute al lago, voi che venite dai boschi!
Allora, di che cosa si preoccupano le impetuose
damigelle?
E io, laggiù, non ho che meraviglie
di pesci dorati a sacchi interi!
I pěkně vítám z lesa k jezeru!
Jakz, je tam smutno bujným slečinkám?
Mám dole ne dně samu nádheru
a zlatých rybek na pytle tam mám –
Io vado e vengo fra le canne,
e non ho che tendere la mano:
Io afferro una damigella,
e la tiro per le gambe,
la tengo ed ella mi segue.
rákosím se kmitnu,
ruku svou jen napnu,
po slečince chňapmu.
za nožky ji chytnu,
stáhnu si ji k nám!
(affabile, su un tono di galanteria)
(Tende la mano verso le ninfe che ogni volta gli sfuggono)
(Tenta sempre maldestramente di acchiappare le ninfe)
NINFE
LESNÍ ŽÍNKY
Tu, Ondin, forza, provaci,
prendici dunque, provaci!
Hastrmánku, heja hej,
tedy si nás nachytej!
(vivacemente)
(Mentre cantano, le ninfe si allontanano dal lago saltellando e scherzando)
Quella che afferrerai, mio piccolo ragazzo,
ti darà un grosso bacio,
ma la tua donna, ah, ah, ah,
ti tirerà le orecchie!
Kterou chytíš mužíčku,
da ti pěknou hubičku!
Ale žena, ha, ha, ha,
za uši ti vytahá!
(ridono)
Forza, provaci!
afferraci dunque, provaci!
Heja, hej!
Tedy si nás nachytej!
(Esse continuano a ridere e fuggono via correndo. Ondin fa il gesto di minacciarle. Dopo la loro scomparsa,
si pettina i suoi lunghi capelli bagnati, si guarda attorno e scuote la testa.)
ONDIN
Sacre bestiole, biricchine che correte dappertutto, così stordite,
per monti e per valli, per le vallate e per i prati…
allallà che gioventù, che gioventù!
2
VODNÍK
Uličnická havět, kterak zbrkle pádí!
Horem, dolem, dolem, polem – inu, mládí,
mládí!
Dvořák: Rusalka - atto primo
(Rusalka, seduta fin dall’inizio sul salice inclinato sopra il lago, chiama bruscamente Ondin)
RUSALKA
RUSALKA
ONDIN
VODNÍK
Ondin, paparino mio!
Hastrmánku, tatíčku!
(che non si era ancora accorto di lei, si gira sorpreso e domanda gaiamente)
Perbacco!, mia piccola figlia,
non dovevi essere là
a far seccare le mie reti alla luna?
Kýho šlaka, dítě –
snad mi tady v měsíčku
nesušíš mé sítě?
(All’inizio parla tranquillamente, poi si agita quando comprende che Rusalka si è innamorata di un umano)
RUSALKA
RUSALKA
ONDIN
VODNÍK
RUSALKA
RUSALKA
ONDIN
VODNÍK
RUSALKA
RUSALKA
ONDIN
VODNÍK
RUSALKA
RUSALKA
ONDIN
VODNÍK
Non credo alle mie orecchie!
Mohu-ližvěřit vlastním uším svým?
Ondin, mio paparino,
prima che l’acqua si copra di schiuma,
vieni a sederti un poco con me
e a cacciare la mia tristezza!
Ollalà! Sei triste!
Voglio dirti tutto!
Triste anche laggiù, fra noi?
Triste da morire!
Anche laggiù, dove tutto è così vivace?
Non è possibile, raccontami tutto!
Vorrei andarmene da voi, abbandonare le profondità,
essere un’umana e vivere sotto il sole dorato!
(sbalordito)
Hastrmánku, tatíčku,
než se vody zpění
sečkej se mnou chviličku,
at’ mi smutno není!
I vida smutno!
Všechno řeknu ti!
A dole taky?
Smutno k zalknutí!
Dole, kde je samý rej?
Není možná! Povídej!
Chtěla bych od vás hlubin těch se zbýti
člověkem být a v zlatém slunci žíti!
(perplesso)
Essere un’umana?
Člověkem býti?
(a piena voce)
Essere un’umana? Essere una creatura mortale?
Člověkem býti? Tvorem smrtelným?
3
Dvořák: Rusalka - atto primo
RUSALKA
RUSALKA
ONDIN
VODNÍK
RUSALKA
RUSALKA
Ma è anche l’amore!
A plna lásky!
ONDIN
VODNÍK
Per le onde ancestrali!
Non mi dire, figlia mia, che ami un umano!
Vodo pravěká –
snad nemiluješ, dítě, člověka?
RUSALKA
RUSALKA
Viene spesso qui,
viene verso di me,
si spoglia sulla riva
e si bagna fra le mie braccia.
Io non sono che una semplice onda,
il mio essere non lo può afferrare,
ma, lo presento,
se un giorno fossi umana,
Sem často přichází
a v objetí mé stoupá,
šat shodí na hrázi
a v loktech mých se koupá.
Však pouhou vlnou jsem,
mou bytost nesmí zřít –
ó vím, že člověkem
dřív musila bych býti,
Tu stesso mi hai portato questi echi misteriosi:
i mortali avrebbero un’anima che noi non
abbiamo,
e questa anima li trasporta in cielo, nell’al-di-là,
quando il loro essere muore e sparisce nel
nulla!
Fin tanto che l’onda dove sei nata ti cullerà,
non desiderare mai di avere un’anima, certo no,
perché un’anima è il peccato.
(con ardore)
(spaventato)
(con foga e fervore)
Sám vyprávěl’s ty zvěsti neznámé,
že mají duši, které nemáme,
a duše lidí, že jde nebi vstříc,
když člověk zhyne a když znikne v nic!
Dokud rodná kolébá tě vlna,
nachtěj duši, ne, ta je hříchu plna.
(con passione)
così come io lo abbraccio,
così come mi avvolgo fra le sue braccia,
anche lui mi abbraccerebbe
e mi coprirebbe di baci appassionati.
jak já jej objímám
a vinu já jej v ruce,
by on mne objal sám
a zulíbal mne prudce!
ONDIN
VODNÍK
RUSALKA
RUSALKA
Ondin, mio caro papà,
Hastrmánku, mužíčku,
Figlia mia, figlia mia, notte dopo notte
le tue sorelle piangono per te:
nessuno può più aiutarti
se un umano è riuscito a stregarti.
(supplicante)
4
Dítě, dítě, z noci do noci
tvoje sestry budou pro tě plakat –
už ti není, není pomoci,
člověk-li tě v svou moc doved’ zlákat!
Dvořák: Rusalka - atto primo
bisogna che egli mi veda!
Dimmi, mio caro papà,
ah, povera me, dimmi, che devo fare?
on mne musí zočit –
pověz, pověz, tatíčku,
co mám smutná počít?
ONDIN
VODNÍK
Tu sei perduta, perduta nei tempi,
rapita, rapita da un umano!
Ztracena, ztracena do věků,
prodána, prodána člověku!
(disperato)
(con una voce dolorosa e tremante)
Inutile volerti tenerti laggiù, nel nostro reame,
chiama piuttosto Ježibaba la maga!
O mia povera Rusalka, o mia pallida fanciulla!
Marno je, lákat tě dolů v rej –
Ježibabu si zavolej,
ubohá rusalko bledá!
(come se piangesse)
Sventura!
Běda!
(si immerge)
Sventura! Sventura!
Běda! Běda!
(Sparisce sotto l’acqua)
(Rusalka scende lentamente dal salice, passa sulla superficie dell’acqua e va a sedersi su una pietra vicina
alla riva per guardare la luna. Canta contemplando la luna, che nel frattempo è comparsa e illumina tutto il
paesaggio. È una bella notte d’estate)
RUSALKA
Piccola luna, così alta nel cielo,
la tua luce mi trafigge da lontano,
tu erri per il vasto mondo,
tu vedi le cose degli umani.
Piccola luna, fermati un istante,
dimmi dov’è il mio amore!
RUSALKA
Měsíčku ne nebi hlubokém,
světlo tvé daleko vidí,
po světě bloudíš širokém,
dívaš se v přibytky lidí.
Měsíčku, postůj chvíli,
řekni mi, kde je můj milý!
(Ella tende il braccio in lontananza e poi guarda di nuovo la luna)
E digli, piccola luna d’argento,
che per me tu l’avvolgi fra le tue braccia,
digli che, almeno per un istante,
egli si ricordi di me in sogno.
Rischiaralo, laggiù, molto lontano,
e digli quanto l’aspetto!
Řekni mu, stříbrný měsíčku,
mé že jej objímá rámě,
aby si alespoň chviličku
vzpomenul ve snění ne mě.
Zasvět’ mu do daleka,
řekni mu kdo tu naň čeká!
(Ella tende ancora il braccio in lontananza. La luna comincia a scomparire dolcemente dietro le nuvole.)
E se io apparissi in sogno, a quest’anima
umana,
forse si sveglierebbe con il ricordo!
O mně-li, duše lidská sní,
at’ se tou vzpomínkou vzbudí;
(La luna si è nascosta)
Ah, piccola luna, non, non nasconderti, non
nasconderti!
měsíčku, nezhasni, nezhasni!
(si rannicchia su se stessa)
5
Dvořák: Rusalka - atto primo
Oh, come è fredda l’acqua!
Ta voda studí, studí!
(in modo lamentoso)
Ježibaba! Ježibaba!
Ježibabo! Ježibabo!
(Si accende una luce nella capanna della maga)
ONDIN
VODNÍK
O mia povera Rusalka, o mia povera bambina!
Sventura! Sventura! Sventura!
Ubohá rusalko bledá!
Běda! Běda! Běda!
RUSALKA
RUSALKA
(come se parlasse dalle profondità dell’acqua)
(con veemenza)
Ježibaba! Ježibaba!
Ježibabo! Ježibabo!
(Ježibaba esce dalla sua capanna sulla destra, si ferma sulla soglia e si guarda attorno)
JEŽIBABA
JEŽIBABA
RUSALKA
RUSALKA
JEŽIBABA
JEŽIBABA
RUSALKA
RUSALKA
JEŽIBABA
JEŽIBABA
RUSALKA
RUSALKA
JEŽIBABA
JEŽIBABA
Dei gemiti, dei singhiozzo, dei pianti!
Chi mi sveglia prima dell’alba?
Ježibaba, dammi una pozione!
Liberami dal mio sortilegio di ondina!
Sento qualche cosa, avverto qualche cosa;
mostrati e dimmi chi sei!
Sono un’ondina, sono una fata dell’acqua,
dammi una pozione, se vuoi, se vuoi!
Se sei una fata, allora fatti vedere!
Mostrati dunque, bella fanciulla!
Sono prigioniera delle onde,
sono avvolta nei nenuferi.
Esci di là, hop, e vieni,
sbrigati, vieni vicino a me!
Spingila, piccola onda, spingila verso di me,
che le sue gambe tocchino terra!
Likáním, štkáním, naříkáním
kdo mne budí před svítáním?
Ježibabo, léku dej mi,
vodní kouzlo se mne sejmi!
Slyším cosi, čichám cosi,
ozvi se a pověz, kdo jsi!
Rusalka jsem, vosní víla,
dej mi léku, tetko milá!
Jsi-li víla, zjev se hbitě,
ukaž se mi, krásné dítě!
Vlnami jsem upoutána,
do leknínů zamotána.
Vytrhni se, cupy hupy
pospěš ke mně do chalupy –
pust’ ji, vinko, pust’ ji ke mně,
at’ se nožky dotknou země!
(Rusalka di alza sopra la superficie dell’acqua e poi si va a mettere pesantemente e maldestramente verso la
parte anteriore della scena. A mala pena fa qualche passo, le ginocchia le si piegano, cade, respira male.)
6
Dvořák: Rusalka - atto primo
JEŽIBABA
JEŽIBABA
Piccole gambe, portatela; piccole gambe, sostenetela…
ollalà, come queste piccole gambe camminano
già bene!
Nožičky, neste ji, nožičky, držte ji –
vida, jak nožičky chodit už umějí!
RUSALKA
RUSALKA
Ježibaba, Ježibaba!
Ježibabo! Ježibabo!
(come facendo un incantesimo, mentre l’ondina si avvicina)
(implorante)
(cade in ginocchio esausta davanti a Ježibaba)
Aiutami! Aiutami! Aiutami!
Attraverso i secoli, nulla sfugge alla tua saggezza,
tu penetri tutti i segreti della natura,
nelle notti profonde, vedi gli umani in sogno,
comprendi anche tutte le creature originarie.
Con i veleni della terra, con i raggi della luna,
tu prepari pozioni per migliaia di cose,
sai unire, sai distruggere,
sai far morire, sai creare,
e trasformare un essere in fantasma, o un fantasma in una essere,
la tua saggezza ancestrale può così compiersi.
La notte, spaventi le ondine con le minacce,
prepari pozioni magiche per calmare le sofferenze degli uomini,
sei là per noi, come per coloro che abitano
mondi lontani,
perché tu stessa sei una creatura originaria, tu
stessa sei umana,
e l’eternità come la morte ti appartengono.
Pomoz, pomoz, pomoz!
Staletá moudrost tvá všechno ví,
pronikla’s přírody tajemství,
za nocí hlubokých o lidech sníš,
odvěkým živlům rozumíš,
pozemské jedy, paprsky měsíce
dovedeš svařit ne léků tisíce,
dovedeš spojit, dovedeš bořit,
dovedeš usmrtit, dovedeš stvořit,
člověka v příšeru, příšeru v člověka
dovede proměnit moudrost tvá odvěká.
Rusalku za nocí hrozbou svou strašíš,
pro lidské strasti divné léky snášíš,
pro nás i pro lidi ve světě dalekém
sama jsi živlem, sama jsi člověkem,
se smrtí věčnost je věno tvé –
(Tenta di alzarsi)
Aiutami, aiutami, o maga!
Aiutami!
pomoz mi, pomoz mi, zázračná ženo!
Pomoz mi!
(crolla allo stremo delle forze)
JEŽIBABA
JEŽIBABA
Lo so bene, lo so bene,
è sempre per quello che si viene qua!
Ma ascoltami bene
prima di bere la pozione:
tu possiedi delle perle, tu possiedi la bellezza,
che mi dai se ti aiuto?
Ti já znám, to já znám,
s takovou se chodí k nám!
Ale slyš, pilně slyš,
nežli léku okusíš:
perly máš, krásu máš,
pomohu-li, co mi dás?
(con un sorriso diabolico)
7
Dvořák: Rusalka - atto primo
RUSALKA
Tutto, tutto, prendi tutto!
RUSALKA
Vše, co mám, se vem –
(in modo risoluto)
Fammi diventare umana!
ale udělej mne člověkem!
JEŽIBABA
JEŽIBABA
E per nient’altro, proprio niente,
sei venuta qui a lamentarti?
A nic víc? Pranic víc?
Proto přišla’s úpějíc?
(sorridendo)
(sorridendo, ma in modo sempre più sardonico)
Tu sei stufa della tua vita acquatica,
sogni di possedere un corpo umano:
ed è per le carezze, per i vezzeggiamenti,
per i grandi baci, per i piccoli complimenti,
lo so bene, lo so bene,
è sempre per queste cose che si viene qua.
Voda tě už omrzela,
lidského jsi lačna těla,
milování, laškování,
hubiček a cukrování,
to já znám, to já znám,
s takovou se chodí k nám!
RUSALKA
RUSALKA
Quale saggezza! Tu indovini sempre tutto!
Sì, dammi un copro umano, un’anima umana!
Tvoje moudrost všechno tuší,
dej mi lidské tělo, lidskou duši!
JEŽIBABA
JEŽIBABA
RUSALKA
RUSALKA
JEŽIBABA
JEŽIBABA
(con foga)
Sì, te ne faccio dono, sì,
che il diavolo sia testimone!
Ma tu mi devi dare
il tuo abito trasparente di ondina
E se non gusti l’amore sulla terra,
vivrai di nuovo, riprovata,
nelle profondità, dannata.
Se perdi l’amore cui aspiri,
la maledizione del sortilegio delle acque ti manderà di nuovo al fondo;
e prima di ottenere questo amore, dovrai soffrire
perché per tutte le orecchie umane tu sarai
muta.
Vuoi essere muta, lo vuoi,
per lui, per il tuo amore?
Per conoscere il mio amore
credimi, è con gioia che perso la mia voce.
Sentimi bene,
e soprattutto non dimenticarlo:
8
Dám ti, dám
věz to rarach sám!
Ale ty mi musíš dát
průsvitný svůj vodní šat –
a když lásky neokusíš na světě,
zavržena žiti misíš
v hlubinách zas prokletě.
Ztratíš-li tu lásku, po níž cit tvůj práhne,
kletba vodních mocí zas tě v hloubku stáhne,
a než nabudeš jí, trpět budeš téz,
pro všechen lidský sluch něma zůstaneš.
Chceš být něma, chceš,
pro toho, jejž miluješ?
Jeho-li lásku posnat smím,
ráda, věř, ráda pro něj oněmím!
Střez si ho, střez,
a věz to, věz:
Dvořák: Rusalka - atto primo
(demoniaca)
Se tu torni dannata nel regno delle acque,
anche i tuo innamorato sarà condannato,
sarà maledetto,
maledetto per sempre a causa tua!
Prokleta-li se vrátíš ve vodníkovu říš,
miláčka svého také zahubíš,
stane se navždy obětí
věčného tvého prokletí!
RUSALKA
RUSALKA
Grazie alla mia anima pura, alla mia anima
umana,
il mio amore sfuggirà a tutti i sortilegi!
Čistou duši, čistou lidskou duší
moje láska všechna kouzla zruší!
JEŽIBABA
JEŽIBABA
(con fervore)
Vieni dunque, presto, seguimi!
Nella capanna, sul fuoco, la pozione cuocerà.
e Rusalka poi la berrà!
Ma dopo, attenzione!
Mai più un suono, mai più un suono!
Tedy pojd’, honem pojd’,
do chaty mne vyprovod’!
V krbu jedy navaříme,
rusalku tím napojíme,
ale potom ani muk –
(Ježibaba per magia fa girare del carbone nell’aria. L’ondina si alza di colpo, come attirata da questo sortilegio, e sale i gradini della capanna)
Abracadabra!
čury mury fuk!
(Entrano nella capanna. Si vede un bagliore rosso attraverso la finestra. Un polvere iridescente esce dal
camino. Si sente uscire dal paiolo un sibilo, al quale si mescolano le imprecazioni di Ježibaba)
(Ježibaba, vicino al focolare, nella capanna)
Abracadabra!
che il vapore bianco si sollevi!
Una goccia di sangue di dragone,
delle gocce di bile marrone,
il cuore caldo si un uccello.
Saltella dunque, gattino nero, saltella!
Saltella, saltella con il bollore,
gira, giralo nel calderone!
Čury mury fuk,
bílá pára vstává z luk!
Kapka krve dračí,
deset kapek žluči,
teplé srdce ptačí –
už to z kotle hučí!
Skoč. můj mourku, skoč a skoč,
varem v kotli pozatoč!
(Le ninfe del bosco, sentendola, escono dalla foresta e guardano terrorizzate attraverso la piccola finestra
della capanna)
Abracadabra.
Non sfuggirai ai tormenti,
perché è la sorte dell’umanità!
Tu devi bere,
bere tutta la pozione,
e la lingua ti diventerà dura come il legno.
Saltella, gattino nero, hop.
nella gola versa il liquido, hop!
Abracadabra
Non più un suono, questa volta, è certo, mai più
un suono!
Čury mury fuk,
nelekej se větších muk!
Tot’ tvé lidské věno,
a to musíš píti,
tím, co uvařeno,
jazyk zdřevění ti.
Skoč, můj mourku, hola hej,
v hrdlo jí tu št’ávu vlej!
Čury mury fuk –
ale ted’ už ani muk!
9
Dvořák: Rusalka - atto primo
(I sibili che stridono dentro la capanna diminuiscono a poco a poco. Le ninfe fuggono. Il cielo si schiarisce
e in lontananza si sentono dei corni da caccia. Sopra il lago, i riflessi rossi dell’alba)
ONDIN
VODNÍK
O mia povera Rusalka, o mia pallida bambina!
Sventura! Sventura! Sventura!
Ubohá rusalko bledá!
Běda! Běda! Běda!
(dal fondo delle acque)
(Si sentono sempre più vicini i corni dei cacciatori. Si sente cantare il cacciatore reale)
UN CACCIATORE
LOVEC
Il giovane cacciatore è partito da lontano,
ha vista una bianca cerbiatta nel bosco,
aveva degli occhi profondi.
… e se la mia arma la raggiungesse?
Jel mladý lovec, jel a jel,
laň bílou v lese uviděl.
Hluboké oči te měla.
– Zdali ji stihne má střela?
(in lontananza)
(I corni da caccia risuonano di nuovo. Il principe esce dal bosco correndo, con in mano la sua balestra, e si
guarda attorno)
PRINCIPE
Era là un istante fa, ed ora è di nuovo scomparsa!
Per monti e per valli, attraverso boschi e prati,
questa strana creatura appare e scompare
attorno a me,
ed ora ogni sua traccia si è persa!
E con le loro onde misteriose
queste acque mi attirano fra le sue braccia
come se potessi rinfrescare
il selvaggio sudore del cacciatore.
I miei passi mi portano, sento una nostalgia
sconosciuta,
PRINC
Zde mihla se a zase zmizela!
Horem a dolem, lesem a polem
podivná zvěř ta míhá se kolem –
a tady stopa znikla docela!
A tajemným vlněním potají
ty vody mne v lokty své lákají
jak bych měl divoký lovu cit
v objetí jejich zas ochladit.
Krok vázne mi, stesk cítím neznámý,
(lascia cadere la sua arma
la mia arma cade da una mano affaticata,
la caccia è appena cominciata e io sono
improvvisamente stanco:
questo strano fascino mi avvince di nuovo!
zbraň z unavené ruky padá mi,
sotva lov začal, unavil mne vráz,
divné to kouzlo zajalo mne zas!
(Il Principe si siede sognando vicino al lago, con la testa tra le mani. I cacciatori si avvicinano. Il canto del
primo fra loro, risuona sempre più forte)
UN CACCIATORE
La cerbiatta non è andata di là, cacciatore, arrestati,
che Dio protegga la tua anima.
Il tuo cuore è così triste!
Chi hanno dunque colpito le tue frecce?
(Diversi cacciatori escono dal bosco)
10
LOVEC
Laň nebyla to – lovče, stůj,
Bůh tvoji duši opatruj!
Sdrce tvé smutno je zcela!
Koho ti stihla tvá střela?
Dvořák: Rusalka - atto primo
PRINCIPE
PRINC
Cessate questa caccia, rientrate al castello!
Strane ombre errano in questa foresta!
Strane ombre nella mia anima;
Rientrate a casa; voglio restare solo!
Ustaňte v lovu, na hrad vrat’te se,
podivné čáry bloudí po lese,
divnější čáry v duši mam;
domů vrat’te se, chci býti sám!
(si alza vedendo arrivare i cacciatori)
(I cacciatori si allontanano. Il Principe si risiede pensoso sulla riva del lago. Rusalka esce dalla capanna.
È a piedi nubi e vestita di grigio come una bambina bisognosa. La sua magnifica capigliatura dorata le
discende fino in fondo alla schiena. I suoi occhi si illuminano quando vede il Principe. È muta.)
(Il Principe alza gli occhi e la testa abbagliato dall’apparizione di Rusalka. Si contemplano l’un l’altra,
entrambi stupiti.)
O visione strana e dolce,
sei umana o sei un sogno?
Sei venuta a proteggere la bestia preziosa
intravista nell’ombra della foresta?
Sei venuta per chiedere la sua grazia,
piccola sorella delle cerbiatte bianche?
O tu sei sola e vieni verso di me
per diventare la preda del cacciatore?
Vidino divná, přesladká,
jsi-li ty člověk neb pohádka?
Přišla jsi chránit vzácné zvěři,
kterou jsem zahléd’ v lesa šeři?
Přišla-li’s prosit za ni,
sestřičko bílých laní?
Anebo sama, jak vstříc mi jdeš,
kořistí lovcovou býti chceš?
(Rusalka tende le braccia verso di lui, incapace di parlare)
(Il principe è sorpreso che ella rimanga muta)
È un segreto quello che chiudono le tue labbra
o la tua lingua è morta per sempre?
E se la tua bocca non parla, mio Dio,
allora io l’abbraccerò e saprò!
La risposta, la indovino: sono stato attirato qui,
sono stato chiamato qui, fra i rovi e le rocce,
perché finalmente, in questo giorno benedetto,
fanciulla mia, io sia ammaliato dal tuo sguardo!
Quello che nascondi al fondo del tuo cuore,
se mi ami, svelamelo!
Svírá ti ústa tajemství,
či navždy jazyk tvůj ztich’?
Něma-li ústa tvá, Bůh to ví,
vylibám odpověd’ s nich!
Odpověd’ záhadám, jež mne sem lákaly,
jež mne sem volaly přes trní, přes skály,
abych tu konečně v nlažený dnešní den,
dítě, tvým pohledem náhle byl okouzlen!
Co v srdci tvém jest ukryto,
máš-li mne ráda, zjev mi to!
(Ella si getta fra le sue braccia)
ONDINE
RUSALKY
Sorelle, sorelle, una di noi se ne va!
Sestry, jedna schází z nás!
(sotto l’acqua)
(Rusalka inginocchiata si alza e ascolta)
Sorellina, sorellina, dove te ne andrai?
Sestřičko, kam odešla’s?
(Ella si dirige verso il lago, come attirata dalla profondità)
ONDIN
VODNÍK
Per monti, per valli e per i prati!
Přes hory, doly a lesy!
(sotto le acque risponde loro)
11
Dvořák: Rusalka - atto primo
ONDINE
Sorellina, sorellina, dove sei?
RUSALKY
Sestřičko, sestřičko, kde jsi?
(Rusalka si rifugia fra le braccia del Principe, al colmo dell’angoscia)
PRINCIPE
Io so che tu sei un’ombra che ben presto svanirà
per dissolversi nelle brume della nebbia,
ma finché ci resta del tempo,
o, sogno mio, non fuggire!
La mia caccia è terminata, allora perché pensare?
Tu sei la mia cerbiatta talmente preziosa,
piccola stella d’oro nell’ombra della notte,
o mio sogno, seguimi!
Seguimi, o mio sogno!
PRINC
Vím že jsi kouzlo, které mine
a rozplyne se v mlžný rej,
leč dokud čas náš neuplyne,
ó pohádko má, neprchej!
Můj skončen lov – nač myslit naň?
Tys nejvzácnejší moje laň,
tys hvězdička zlatá v noc temnou –
pohádko má, pojd’ se mnou!
Pojd’ se mnou, pohádko má!
(Il Principe stringe Rusalka sul suo petto e la guida dolcemente, con aria beata, attraverso la foresta, verso
il castello)
12
Dvořák: Rusalka - atto secondo
ATTO SECONDO
A casa del Principe, nei giardini del castello. A destro un colonnato e la sala dei banchetti. A sinistra uno
stagno ombreggiato da vecchi alberi e collegato mediante una scala alla loggia del castello. Il pomeriggio
sta declinando, mentre il crepuscolo e la notte avanzano.
La guardia forestale, uno strano vecchio, cammina nei pressi del castello in compagnia di uno sguattero, un
adolescente chiacchierone.
LA GUARDIA FORESTALE
HAJNÝ
LO SGUATTERO
KUCHTÍK
Vaněk, piccolo padre,
ce lo si chiede dappertutto,
dalla sera fino all’alba, senza un attimo di
tregua,
senza fermarsi.
Máme ti ted’ sháňku,
milý strýče Vaňku.
do večera od svítání
neustanem v práci ani!
Piccolo marmocchio,
racconta, racconta!
Quale grande avvenimento
ci si appresta a festeggiare al castello?
Vi sono tanti ospiti nella grande sala,
tanto lavoro nelle cucine
e, sui tavoli e sugli scaffali
straordinariamente tante stoviglie!
(con un sorriso ingenuo)
Jářku, jářku, klouče milé,
dopovêz, dopovêz, dopovêz!
Jaká že to kratochvíle
na zámku se strojí dnes?
To je hostí na síni,
to je práce v kuchyni,
na stolích a na policích
podivného náčiní!
(con aria sorpresa)
Figurati,
–ma tu senza dubbio ne hai già avuto sentore–
Pomysli si, pomysli si,
zdas to, strýčku, slyšel kdysi?
(misterioso)
il nostro Principe ha trovato nel bosco
una strana creatura
e, tienti forte,
senza dubbio la sposerà!
Sembra ce egli l’abbia trovata nelle tue foreste,
nel profondo delle tue foreste,
Princ ti našel v lese
divné stvoření,
a s ním, podivme se,
snad se ožení!
Našel prý ji v lesích tvých,
ve tvých lesích hlubokých,
(timoroso)
ma quale che sia il posto dove l’ha trovata,
per me, piuttosto avrei avuto fifa!
ale at’ ji vzal, kde vzal,
já bych se jí, strýčku, bál!
(misterioso)
La ragazza è muta,
non ha una goccia di sangue,
non cammina all’aria,
in breve non è la cosa non è chiara!
Holka je ti nêmá,
kapky krve nemá,
chodí jako vyjevená,
to by byla čistá žena!
13
Dvořák: Rusalka - atto secondo
LA GUARDIA FORESTALE
È dunque proprio vero
quello che si dice dappertutto?
Ah, mio caro piccolo,
si deve piuttosto prevedere una disgrazia!
Che Dio ci protegga
HAJNÝ
Je to pravda vskutku,
co se mluví všude?
Můj ty milý smutku,
užto takhle bude!
At’ nás Pánbůh chrání,
(prende un’aria soddisfatta)
io, che sono un vecchio cacciatore,
vedo in questo amore
agire uno strano sortilegio.
myslivec jsem srarý
že v tom milování
vězí divné čáry!
(in tono misterioso)
Perché la nostra foresta è frequentata,
da potenze infernali,
strani compagni
percorrono il bosco a mezzanotte.
Se in un corpo, l’anima è debole,
Ježibaba se ne impadronisce
e tu sei facilmente trascinato al di là della riva
per il re delle acque, fino nel profondo.
E chi vede le ninfe del bosco
senza corpetto e senza sottana
si ritrova ebbro del suo desiderio d’amore.
Che Dio sia con noi e allontani il male!
U nás v lese straší
šlakovité moci,
lesem divní braši
chodí o půlnoci.
Je-li v těle duše slabá
uhrane ji Jsžibaba,
pode hrází tuze snadno
hastrman tě stáhne na dno.
A kdo vidí lesní žínky
bes košilky, bez sukýnky,
omámí ho lásky chtíč,
Pánbůh s námi a zlé pryč!
LO SGUATTERO
KUCHTÍK
Piccolo padre, piccolo padre, ho paura!
Strýčku, strýčku, já se bojím!
LA GUARDIA FORESTALE
HAJNÝ
LO SGUATTERO
KUCHTÍK
LA GUARDIA FORESTALE
HAJNÝ
(con angoscia)
Ebbene, ebbene, non è sorprendente!
Che Dio sia misericordioso
con i tuoi peccati!
Il nostro Principe era talmente superbo,
ed è talmente cambiato!
Non è più come prima, no,
vaga come se fosse ubriaco,
e la vecchia Hata tutto il giorno
è in preghiera per lui.
E quando il nostro curato ha saputo della cosa
è venuto per mettere in guardi il Principe,
ma egli non ne ha voluto sapere:
per lui la fanciulla deve restare, punto e basta!
Ecco perché tutti questi ospiti !
Ecco perché le dispense sono vuote!
14
Inu, není div,
Pánbůh hříchům tvojím
budiž milostiv!
Náš princ vždy tak švarný byl,
kterak se ted’ proměnil!
Není, jaký býval, není,
bloudí jako omámen,
stará Háta na modlení
dává za něj den co den.
A pan farář, jak to slyšel,
varovat ti prince přišel,
ale princ ne a ne,
holka prý tu zůstane!
Proto jsou tu hosté již!
Proto se tak prázdní spíž!
Dvořák: Rusalka - atto secondo
Ecco perché ho dovuto così in fretta portare
tanta selvaggina al castello!
Proto jsem honem vlek’
plno zvěře na zámek!
LO SGUATTERO
KUCHTÍK
LA GUARDIA FORESTALE
HAJNÝ
Mio Dio, mio Dio,
fate che egli si mantenga sano e salvo!
Al posto del Principe senza esitare
io caccerei la fanciulla straniera
prima che ella non mi porti all’inferno:
se solamente egli potesse rinsavirsi.
Pánbůh dej, Pánbůh dej,
ve zdraví ho zachovej!
Já být princem, bez okolků
vyhnal bych tu cizí holku,
než mne v prklo zamotá:
at’ se klidí žebrota!
LO SGUATTERO
KUCHTÍK
Fortunatamente
si direbbe che quella finalmente non si farà
perché potrebbe darsi che un’altra
arrivi a compromettere tutto!
La vecchia Hata racconta
che il Principe è incostante,
e che il suo amore è già sul punto di scomparire
e che egli ne ha già un altro in testa,
e che è verso una principessa straniera
che ora volterà la propria attenzione.
(con tutto il cuore)
Na štěstí, jak zdá se
nemělo to být,
všechno může zase
jiná pokazit!
Stará Háta vypráví,
jak prý je princ vrtkavý,
už prý jeho láska mizí,
jinou prý zas v mysli má,
po jakési kněžně cizí
hází prý už očima!
(impaurito nello scorgere in lontananza a sinistra il Principe e Rusalka)
Oh là là, ecco il Principe che arriva con questa
smarrita!
Hu, tam si vede princ tu obludu!
(Scappa di corsa)
LA GUARDIA FORESTALE
HAJNÝ
E io non li aspetterò certo!
Já na ni také čekat nebudu!
(in fretta)
(Fugge da un’altra parte)
(La scena resta vuota per un istante. Il Principe arriva con Rusalka, superbamente agghindata, ma sempre
triste e pallida)
IL PRINCIPE
PRINC
È una settimana ormai che tu sei con me
e tuttavia mi appari ancora come una visione
fatata.
Ti guardo nel profondo degli occhi
e cerco invano di penetrare i tuoi segreti
Capirò con il matrimonio
cos’è che il mio amore brama?
Arderà il tuo cuore per me?
E sarai una vera moglie? una donna vera?
Již týden dliš mi poboku,
jak z báje zjev dlíš přede mnou,
a marné v očí hluboku
tvaou bytost hledám tajemnou!
Má sňatek dát mi teprve,
co láska dávno chtěla,
by rozhořela jsi do krve
a byla ženou mou zcela?
(con languoroso fervore)
15
Dvořák: Rusalka - atto secondo
(dolorosamente)
Sono così freddi i tuoi abbracci.
Proč chladí tvoje objetí,
(si anima)
Perché hai timore di abbandonarti alla passione?
Perché la paura s’impossessa di me
se ti prendo fra le mie braccia?
vzplát vášní proč se bijí?
Proč úzkostí jen zachvěti
mám v náruči se tvojí?
(sempre più ardente)
Invano provo a mettere da parte il mio malinconico umore,
non riesco a liberarmi dai tuoi abbracci.
E non m’importa che tu sia fredda e indifferente,
io voglio averti ugualmente.
A marně, marně dusím smutný cit,
z náruče tvé se nelze vyprostit,
byt’ stokrát byla jsi chladná, nesmělá,
mít musím tebe, musím docela!
(Su queste ultime parole, la Principessa appare sul fondo della scena e osserva il Principe con rancore e
furore)
LA PRINCIPESSA STRANIERA
CIZÍ KNĚŽNA
IL PRINCIPE
PRINC
Io devo possederti, possederti interamente
E non m’importa che tu sia cento volte più
fredda,
devo averti ugualmente.
Mít musím tebe, tebe mít docela,
byt’ stokrát byla’s chladná, nesmělá,
mít musím tebe docela!
No, non è amore quello che provo, provo solo
rabbia!
Perché un’altra occupa il posto che spetta a
me!
Ma se non posso avere un tale felicità,
che non siano felici neppure loro.
(a Rusalka)
Není to láska – hněvivý je to cit,
že jiná dlí, kde já jsem chtěla být
a že jsem jeho míti neměla,
at’ štěstí obou zhyne docela!
(La Principessa si erge fra il Principe e Rusalka)
LA PRINCIPESSA
Si ricorda il principe di non tralasciare i propri
doveri
e che non è solo un amante, ma anche un
ospite?
CIZÍ KNĚŽNA
Zda ne chvíli princ vzpomene si přec,
že hostitelem též je milenec?
(con aria seducente)
Può un ospite estraneo osservare in silenzio
la felicità con la quale siete stati benedetti?
Má na to štěstí, jímž vás blaží svĕt,
též cizí host jen němě pohlížet?
(Rusalka, dolorosamente ferita, la osserva. Il Principe, si turba nel guardare la Principessa.)
IL PRINCIPE
PRINC
Oh, questo rimprovero arriva al tempo giusto,
Ach, výčitka to věru včasná
(turbato)
16
Dvořák: Rusalka - atto secondo
e dalle vostre labbra lo accetto volentieri.
Anche un promesso sposo, mia principessa,
è per prima cosa un servitore!
a s vašich rtíků rád ji snáším:
i ženich věru, kněžno krásná,
je především jen sluhou vaším!
LA PRINCIPESSA
CIZÍ KNĚŽNA
E questa meraviglia, signora del vostro cuore,
non si oppone per nulla? Neanche una parola?
A vaše kráska, citů vašich paní,
vás nepokárá za to slovem ani?
(guardando sarcasticamente verso Rusalka)
(Rusalka la guarda con collera e dolore)
(ancora più sarcastica)
Oppure il suo sguardo ha tanto incanto
che tra di voi non necessitano parole, ma solo
sguardi?
Ci v pohledu svém tolik něhy má,
že mluví s vámi pouze očima?
IL PRINCIPE
PRINC
Allora i suoi occhi hanno dimenticato di dirmi
che cattivo padrone di casa sono stato.
Allora adesso devo recuperare, se Voi me lo
permetterete,
quello che ho omesso, e conformarmi ai miei
doveri.
Leč oči její říci zapomněly,
že hostitel se nepozorným stal –
necht’ nahradí ted’ rychle, svolíte-li,
co roztržit jen chvíli zanedbal!
(imbarazzato)
(tende la mano alla Principessa)
(duramente, a Rusalka, che trema d’angoscia)
Cosa succede? Perché tremi così?
Va in camera tua e preparati per il ballo!
Nač rozpaky tvoje? A proč se tolik chvěješ?
V svou komnatu pospěš a stroj se k plesu již!
LA PRINCIPESSA
CIZÍ KNĚŽNA
(con un sorriso di trionfo all’indirizzo di Rusalka che si allontana)
Indossa le vesti più sontuose che hai.
Ó, vystrojte se v šaty přebohaté –
Io avrò la sua galanteria, ma tu avrai il suo
mám dvornost jeho, vy však srdce máte!
cuore.
(Il Principe si allontana verso il castello al braccio della Principessa, senza prestare attenzione a Rusalka.
Questa resta sola, a occhi fissi. Nello stesso istante ella sembra prendere coscienza che sta perdendo il Principe. Tutta la sua sofferenza si legge nel suo sguardo. Fa un movimento disperato nella loro direzione, come
per trattenere il Principe, poi esce lentamente dalla parte del colonnato, con l’aria triste e abbattuta. Il crepuscolo imbrunisce progressivamente, scende la sera, poi la luna si mette a brillare. Rusalka appare ancora
una volta là dov’era prima, poi lascia la scena. Fiaccole illuminate. Musica da cerimonia. Il seguito del
Principe esce dal castello, assieme agli invitati. Tutti si disperdono sulla loggia o scendono verso il parco.
Si vede il Principe in mezzo al gruppo, che si allontana dal castello con, sempre al braccio, la Principessa
straniera; i suoi occhi si perdono nello sguardo seduttore della sua invitata.)
[Balletto]
Sei coppie danzano in alternanza.
Danza solista
17
Dvořák: Rusalka - atto secondo
Alla fine della danza, tutti si disperdono nel parco o verso il castello.
ONDIN
VODNÍK
(emergendo dallo stagno e guardando verso la grande sala)
Ahimè! Ahimè!
Běda! Běda!
Povera, pallida Rusalka
Ubohá rusalko bledá,
accecata dal lusso terreno
v nádheru světa zakletá!
Ahimè!
Běda!
(con accenti di tristezza)
Nessuno al mondo potrà darti
ciò che in abbondanza potrai trovare nel regno
acquatico.
Celý svět nedá ti, nedá,
vodní čím říše rozkvétá!
(per un istante, si vedono gli invitati che passano nella grande sala e poi di nuovo spariscono)
Anche se tu fossi cento volte umana,
il vincolo che ti lega non potrà essere sottratto.
E non ha importanza quanto ti possa amare un
uomo;
non potrai legarlo per sempre a te.
Stokrát bys byla člověkem,
ve jhu jsi spjatá odvěkém.
Byt’ měl tě člověk stokrát rád,
navždy ho nemůžeš upoutat!
(Coppie di danzatori appaiono sulla loggia, poi rientrano nella sala)
(in tono disperato)
Povera, pallida Rusalka,
prigioniera del fascino dell’essere umano.
Ubohá rusalko bledá,
zajatá v kouzlo lidských pout!
(Dei domestici entrano nella sala con vivande rare e splendidamente preparate su piatti dorati)
Il tuo mondo acquatico ti cerca dappertutto,
Voda tvá všude tě hledá,
e invano le tue sorelle cercano di abbracciarti.
nadarmo chce tě obejmout!
Ma se tu volessi tornare da loro,
Až se zas vrátíš k družkám svým,
porteresti con te la mortalità.
budeš jen živlem smrtícím,
Se tu dovessi tornare stanca della vita da
vrátíš se žitím uvadlá,
comune mortale,
prokletí živlů jsi propadla!
una maledizione dovrai sopportare.
(Sulla loggia le coppie continuano a danzare)
Povera, pallida Rusalka,
accecata dal lusso terreno!
Ubohá rusalko bledá,
v nádheru světa zakletá!
(Tutti escono dalla sala sulla loggia e nei giardini. Il Principe, la Principessa e Rusalka, riccamente
agghindata, sono al centro. Il Principe presta poca attenzione alla sua futura sposa, per dedicarsi di nuovo
interamente alla Principessa. Nel frattempo, il coro si è dispiegato e comincia a cantare mentre si offrono al
Principe e a Rusalka magnifici regali posti su dei cuscini)
GLI INVITATI
Lungo la strada, fiori bianchi
fioriscono e splendono ovunque.
Un giovane cavalca verso la sua sposa
e raggiante splende il giorno.
Svelto, corri dalla tua amata.
Presto diventerai un uomo maturo.
E quando tornerai per questa strada
18
HOSTÉ
Květiny bílé po cestě,
po cestě všude kvetly,
hoch jel a jel k své nevěstě
a den se smál tak světlý.
Nemeškej, hochu, k milé spěš,
dorosteš záhy v muže,
zpátky až tudy pojedeš,
Dvořák: Rusalka - atto secondo
fioriranno rose rosse.
I fiori bianchi per primi
sono stati bruciati dal sole.
Ma le rose, rosso fuoco,
adornano il letto nuziale.
Lungo la strada fiori bianchi etc.
pokvetou rudé růže.
Květiny bílé nejdříve
úpalem slunce zašly,
ale ty růže ohnivé
svatební lože krášlí.
Květiny bílé po cestě, atd
(Durante il canto, Rusalka, trascurata dal Principe, si tiene in piedi presso una delle colonne della loggia,
rigida, guardando nel vuoto, già consapevole di quello che avverrà.)
ONDIN
Povera, pallida Rusalka,
accecata dal lusso terreno
VODNÍK
Ubohá rusalko bledá,
v nádheru světa zakletá!
(con un accento doloroso)
Ahimè! Ahimè!
Una ninfea bianca sogna sull’acqua,
sarà la tua amica e dividerà con te il dolore.
Sul tuo letto di nozze
non fioriranno rose rosse.
Běda! Běda!
Na vodách bílý leknín sní
smutným ti druhem bude,
pro tvoje lože svatební
nekvetou růže rudé!
GLI INVITATI
HOSTÉ
Lungo la strada fiori bianchi etc.
Květiny bílé po cestě, atd
(Tutti scompaiono, e alla loro partenza Rusalka fugge correndo dalla sala verso il giardino, poi, turbata,
non sapendo più dove andare, si precipita verso l’acqua, dove c’è Ondin.)
ONDIN
VODNÍK
Rusalka, mi riconosci?
Rusalko, znáš mne, znáš?
RUSALKA
RUSALKA
(sorpreso)
(Tenta di parlare; all’inizio dalla sua bocca non esce alcun suono, poi emette un grido)
Spirito dell’acqua, mio amato padre!
Vodníku, tatíčku drahý!
ONDIN
VODNÍK
RUSALKA
RUSALKA
Mio amato padre, spirito dell’acqua, liberami!
Una paura atroce mi tormenta!
Guai a me per averti tradito.
Guai a colui che incontra un uomo!
Ahimè! Ahimè!
Tatíčku, vodníku, spas mne, spas
úzkost mne pojala hrozná!
Běda, že chtěla jsem zradit vás,
běda, kdo člověka pozná!
Běda! Běda!
Per questo sono venuto fino al castello,
per vederti afflitta?
(disperata)
Proto jsem přišel v zámek vaš,
bych zřel tě truchlit tak záhy?
(con veemenza)
Un’altra lo ha conquistato con la sua splendida
bellezza,
Jiná jej krásou jala vráz,
divokou lidskou krásou –
19
Dvořák: Rusalka - atto secondo
con la sua spietata bellezza umana.
E ora lui non vuole più saperne di me,
Rusalka, semplice creatura.
a mne už nezná, nezná zas,
rusalku prostovlasou!
ONDIN
VODNÍK
RUSALKA
RUSALKA
Ti ha già ripudiato colui che ti amava così
tanto?
Ora tu devi essere forte.
È inutile, inutile, inutile!
Il vuoto assoluto colma il mio cuore!
Tutto il mio fascino è vano,
perché io sono solo per metà umana!
È tutto inutile! Non vuole più saperne di me,
Rusalka, semplice creatura.
I suoi occhi bruciano di passione,
quella maledetta passione umana.
Io sono nata in acque gelide,
non conosco tale passione.
È tutto inutile, etc.
Sono maledetta da te, perduta per lui.
Nient’altro che una debole eco degli elementi
primordiali.
Né donna, né ninfa. Non sono nulla.
Non posso morire. Non posso vivere.
On že tě zavrh’, jenž měl tě rád?
Musíš ted’, musíš vytrvat!
Ó marno, marno, marno to je
a prázdnota je v srdci mém,
jsou marny všechny vděky moje,
když zpola jsem jen člověkem!
Ó marno to je, mne už nezná zas,
rusalku prostovlasou!
Jí hoří v očích vášně síla
té lidské vášně prokleté,
mne voda chladná porodila
a nemám, nemám vášně té!
Ó marno, marno, atd
Prokleta vámi, pro něj ztracena,
odvěkých živlů hluchá ozvěna,
ženou ní vílou nemohu být,
nemohu zemřít, nemohu žít
(Ella si inginocchia presso lo stagno. Il Principe, turbato, esce dalla sala del ricevimento in compagnia
della Principessa e entrambi si dirigono verso il giardino)
(invasa dall’angoscia)
Li vedi? Sono qui!
Padre amato, liberami, ti prego!
Vidíš je, vidíš? Jsou tu zas –
tatíčku, tatíčku – spas mne, spas!
(Disperata si rifugia fra le braccia di Ondin)
LA PRINCIPESSA
CIZÍ KNĚŽNA
Nei vostri occhi brilla uno strano ardore,
e quello che dite m’incanta.
Vi comportate in modo fervido ed affettuoso.
Oh, Principe, che senso ha ciò?
Dov’è la vostra prescelta?
Quella senza voce e senza nome?
Dov’è? Dovrebbe vedere
come il suo Principe sia cambiato.
Vám v očích divný žár se zračí
a naslouchám vám zmámena.
Jste stále vřelejší a sladší –
ó princi, co to znamená?
Kam prchla vaše vyvolená,
ta bez řeči a beze jména,
kam prchla, aby viděla,
že princ je změněn docela?
IL PRINCIPE
PRINC
(al Principe)
Dov’è fuggita?
Kam prchla?
(perso nei suoi pensieri)
Lo sa solamente Dio!
20
Milý Bůh to vi!
Dvořák: Rusalka - atto secondo
Questo mutamento lo avete provocato Voi
stessa.
Questa notte d’estate non svelerà
che mi lasciai sedurre dall’incanto di un’altra.
Leč změnou mou jste sama vinna,
a letní noc to nepoví,
že zajala mne kouzla jiná!
(La sua passione è sempre più visibile)
Chiamatelo, se volete, capriccio,
se io adesso, fuggevole, un’altra donna bramo.
Dove una volta splendeva pallida la luna
arde ora un fuoco divampante.
Ó, nazvete to rozmarem,
že miloval jsem jinou chvíli,
a bud’te žhavým požárem,
kde dosud luny svit plál bílý!
LA PRINCIPESSA
CIZÍ KNĚŽNA
IL PRINCIPE
PRINC
LA PRINCIPESSA
CIZI KNĚŽNA
Ma se il mio fuoco vi brucia
e la vostra passione s’infiamma,
e io mi dileguo lontano da voi,
cosa farete poi col chiaro di luna?
Se voi sarete abbracciato dalle docili braccia
della bella, muta, sonnambula,
chi infiammerà poi la vostra passione?
Oh, che peccato sarebbe per la vostra passione!
Anche se il mondo intero
condannasse il mio desiderio,
voi siete il mio fiore sfavillante,
anche se fiorisce solo per un momento!
Ora finalmente so
a che punto il mio corpo morirebbe
invece di sbocciare
nel segreto dell’amore!
Che può avvenire di questo primo amore
che mi ha intrappolato nella sua rete?
È con gioia che io rompo tutti i suoi legami
al fine di potervi amare!
Ah, finalmente, è verso di me
che le promesse d’amore sono dirette:
Perché il Signor promesso non sa più molto
bene
se corteggiare me oppure l’altra.
Až požár můj vás popálí
a všechny vaše vášně zděsí,
až odejdu vám do dáli,
co s leskem luny počnete si?
Až obejmou vás lokty slíčné
té němé krásky náměsíčné,
čim k vášni hřát se budete?
Ó, škoda, škoda vášně té!
A kdyby celý svět
chtěl klnout mojí touze.
vy jste ten žhavý květ,
but’ kvetl chvíli pouze!
Ted’ teprve to vím,
čím mřelo moje tělo,
když lásky tajemstvím
se uzdraviti chtělo!
Co z lásky oné zbude,
jíž v osidla jsem pad’?
Rád strhám všecky svazky,
bych vás moh’ milovat!
Ó, teprve ted’ poznávám,
že námluvy mi náhle kynou,
pan ženich, zdá se, neví sám,
zda namlouvá si mne či jinou!
(Il Principe prende la Principessa fra le sue braccia con tenerezza. Rusalka si stacca improvvisamente da
Ondin, corre disperatamente verso il principe e si getta fra le sue braccia)
IL PRINCIPE
PRINC
Le tue braccia mi gelano,
o pallida e fredda bellezza!
Mrazí mne tvoje ramena,
bílá ty kráso studená!
(mortalmente spaventato)
(Scosta Rusalka)
21
Dvořák: Rusalka - atto secondo
(Ondin appare sopra lo stagno, nella luce verde della luna piena, e parla al Principe con voce terribile.)
ONDIN
Buttati pure nella braccia dell’altra,
VODNÍK
V jinou spěš náruč, spěš a spěš –
(Rusalka si dirige titubante verso lo stagno)
ma l’abbraccio di Rusalka non riuscirai a sfuggire.
objetí jejímu neujdeš.
(Afferra la figlia e la trascina sott’acqua)
IL PRINCIPE
PRINC
Salvami dalla presa di questa forza misteriosa,
salvami, salvami, salvami!
Z objetí moci tajamné
spaste mne, spaste mne, spaste mne!
(stordito, senza comprendere)
(Si getta ai piedi della Principessa, poi scivola a terra, sempre stordito)
LA PRINCIPESSA
CIZÍ KNĚŽA
Negli abissi senza nome dell’inferno
dovrete seguire la vostra prescelta!
V hlubinu pekla bezejmennou
pospěšte za svou vyvolenou!
(con una risata selvaggia)
(La Principessa getta con disprezzo sul principe il mazzo di rose che tiene in mano, poi esce con aria di sufficienza)
22
Dvořák: Rusalka - atto terzo
ATTO TERZO
Un prato attorno a un lago, come nel primo atto. Cala la sera, il cielo è coperto da scure nubi. A poco a
poco si vedono circolare piccole nubi rosse. Alla fine la notte si estende rischiarata dalla luna.
Rusalka è seduta sopra il lago, come la prima volta. Ella è sempre bianca e pallida; ma i suoi capelli sono
diventati grigi, e gli occhi hanno perso il loro splendore.
RUSALKA
RUSALKA
Spietata forza acquea,
mi trascini di nuovo nel profondo.
Perché non posso morire
in questa freddezza? Perché non posso morire?
Privata della mia gioventù
e della mia felicità con le mie sorelle,
sono stata condannata a causa del mio amore,
condannata a vagare nelle fredde acque.
Tutto il mio fascino è perduto.
Il mio amato mi ha maledetta.
Vana è la mia voglia di tornare dalle mie sorelle.
Vana è la mia nostalgia del mondo degli uomini.
Dov’è la magia delle notti d’estate,
quando le ninfee fioriscono?
Perché non posso morire
così impotente in questa freddezza?
Tu, spietata forza acquea etc.
Necitelná vodní moci
stáhla’s mne zas v hlubinu,
proč v tom chladu, bez pomoci
nezhynu, ach, nezhynu?
Mladosti své pozbavena,
bez radosti sester svých,
pro svou lásku odsouzena
teskním v proudech studených.
Ztrativši svůl půvab sladký,
milačkem svým prokleta,
marně toužím k sestrám zpátky,
marně toužim di světa.
Kde jste, kouzla, letních nocí
nad kalichy leknínů?
Proč v tom chladu bez pomoci
Nezhynu, ach, nezhynu?
Ach, necitelná vodní moci, atd
JEŽIBABA
JEŽIBABA
Ah, guarda! Sei già tornata?
Però non sei rimasta a lungo nel mondo degli
umani!
Come sono pallide le tue guance
e come è triste la tua solitudine!
Non ti sono piaciuti i baci?
Il letto degli umani non ti ha riscaldata?
Aj, aj, už jsi se navrátila?
No, to’s tam dlouho nepobyla!
A jak máš bledé tvářičky,
a jak tu truchlís o samotě!
Což nechutnaly hubičky
a lidské lože nehřálo tě?
RUSALKA
RUSALKA
JEŽIBABA
JEŽIBABA
(dolorosamente)
(uscendo dalla capanna)
Ah, maledizione a me, saggia donna!
Sono stata ingannata. Ho perso tutto quanto!
Gli amori furono ben corti,
ma i lamenti risuonano a lungo!
Dopo i piccoli baci di un uomo,
ecco venire l’astinenza, interminabile e eterna!
Un umano resta un umano, un rifiuto fra gli elementi,
è stato dissotterrato molto tempo fa, le sue
radici sradicate.
Ach, běda, běda, tetko rozmilá,
vše zradilo mne, vše jsem ztratila!
Kráthé bylo milování,
dloué budé naříkání,
po hubičkách mužských úst
nekonečný, věčný půst!
Člověk je člověk, živlů vyvrhel,
z korěnů země dávno vyvrácen,
běda, kdo jeho lásku poznat chtěl,
jeho kdo zradou je ted’ zatracen!
23
Dvořák: Rusalka - atto terzo
Disgrazia per coloro che hanno voluto conoscere il suo amore,
perché è ora dannato per il suo tradimento.
RUSALKA
RUSALKA
JEŽIBABA
JEŽIBABA
Ma, piccola madre, tu che sei saggia,
dimmi, non puoi tu aiutarmi?
Il tuo amato ti ha tradita? Non ti ama più?
E adesso Ježibaba deve aiutarti di nuovo?
Dopo la tua avventura umana, cara bambina,
vorresti tornare volentieri dalle tue sorelle?
Bene, ho per te un buon consiglio.
Ma se lo vorrai accettare lo sa solamente il diavolo!
Tetko má moudrá, tetko, rci,
nenï mi, není pomoci?
Miláček tě zavrh’, přestal tě mít rád,
a ted’ Ježibaba má zas pomáhat?
Po záletech světských, dcerko rozmilá,
bys ted’ k sestrám ráda se zas vrátila?
Inu, mám já radu, dobrou radu mám,
ale poslechneš-li, ví to rarach sám!
(si avvicina a Rusalka)
Dovrai purificare con sangue umano
la maledizione pronunciata da questa terra,
per causa dell’amore che volevi vivere
con un uomo.
Solamente dopo potrai tornare ad essere
quello che eri prima che il mondo ti deludesse.
Solo il caldo sangue umano
ti potrà completamente guarire!
Sarai libera da tutte le sofferenze.
Sarai felice, e subito.
Se la tua mano ucciderà
colui che ti ha delusa!
Se la tua mano ucciderà
colui che ti ha tradita!
Lidskou krví musíš smýti
živlů prokletí
za lásku, již chtělas míti
v lidském objetí.
Budeš zas čím’s byla prve,
než tě zklamal svět,
ale horkem lidské krve
lze jen ozdravět.
Opusti tě všechna muka,
budeš št’astna, budeš hned,
zahubí-li tvoje ruka
toho, jenž tě oklamal,
zahubí-li tvoje ruka
toho, jenž tě sved’!
RUSALKA
RUSALKA
JEŽIBABA
JEŽIBABA
Ježibaba, ahimè! che cosa mi chiedi?
Ježibabo, běda, co to chceš?
(tendendole il coltello che ha estratto dal suo grembo)
Prendi questo coltello, e prometti che seguirai il Ten vezmi nůž a slib, že poslechneš!
mio consiglio!
RUSALKA
Ma è una cosa spaventosa. Smettila!
RUSALKA
Jde z tebe hrůza, nech mne, nech!
(lancia il coltello nel lago)
(con dolore)
Io voglio soffrire eternamente di questa angoscia,
voglio sentire eternamente la mia maledizione,
abbandonata per sempre dal mio amore,
24
Chci věčně trpět v úzkostech,
chci věčně cítit kletbu svou,
svou celou lásku zhrzenou,
svou beznaděj chci všechnu zřít,
Dvořák: Rusalka - atto terzo
sentire la mia disperazione, accetto tutto
purché lui, lui sia felice!
leč on, on musí št’asten být!
JEŽIBABA
JEŽIBABA
Il tuo desiderio ti attirato
verso la fallace via degli umani
e ora non hai più abbastanza forza
di versare sangue umano?
L’uomo comincia a diventare un umano
quando la sua mano si immerge nel sangue
altrui,
quando, insudiciato dalla passione,
si ubriaca del sangue del suo prossimo!
E tu volevi diventare un umano?
Sedurre un uomo con la tua passione?
Non sei nient’altro che una piccola bolla d’acqua!
Una nullità pallida come la luna!
Vattene! Va e soffri per l’eternità!
Consumati di desiderio per quest’uomo!
V lidský život potměšilý
touha tvá tě vábila,
a ted’ nemáš tolik síly
bys krev lidskou prolila?
Člověk je člověkem teprve,
v cizí krev ruku když ztopil,
zbrocen když vášní do krve
bližního krví se opil.
A ty že’s chtěla člověkem být
a člověka vášní omámit?
Prázdná ty vodní bublinečko,
měsíční bledá zahalečko,
jdi, jdi, trp, trp si z věků do veků –
a seschni touhou po svém člověku!
(mettendosi a sogghignare)
(Ella se ne torna zoppicando verso la propria capanna. Rusalka lascia il salice e si dirige lentamente verso
l’acqua)
RUSALKA
RUSALKA
Strappata alla vita,
nella profonda solitudine,
Vyrvána životu
v hlubokou samotu
(con dolore)
(disperata)
senza amiche, senza sorelle, che mi possano
consolare.
bez družek, bez sester mám se brát;
(un fervore la anima)
Mio amore, lo so bene,
miláčku, vím to, vím,
(con sempre maggior fervore)
che non ti rivedrò mai più.
Che io sia maledetta! Centomila volte!
nikdy víc tě nespatřím,
ó běda, běda nastokrát!
(si immerge nel lago)
LE ONDINE
Sei andata di là nel mondo degli umani,
e fuggita dai nostri giochi.
Sorellina, che tu sia maledetta,
non ti avvicinare!
Non potrai più danzare con noi,
ora che ti ha abbracciato un uomo.
Noi scapperemo via,
RUSALKY
Odešla jsi do světa,
uprchla jsi naším hrám,
sestřičko ty prokletá,
nesestupuj k nám!
V naše tance nesmí sem,
koho člověk objal již,
rozprchnem se, rozprchnem,
25
Dvořák: Rusalka - atto terzo
non appena ti avvicinerai!
Timore scaturisce dalla tua tristezza
e molesta i nostri giochi sereni.
Gioca piuttosto con il fuoco fatuo
che di notte vaga per la palude!
Istiga gli uomini con la tua luce,
e conducili alla pazzia.
Illumina loro con la tua luce blu
la via diretta alla loro tomba!
Per sepolcri e bivi
cercati le tue nuove sorelle.
Nei giochi delle tue sorelle
non c’è più posto per te!
jak se přiblížíš!
Z tvého smutku vane strach
v radostný náš hravý rej,
s bludičkami v bažinách
za nocí si hrej!
Lákej lidi svitem svým,
na rozcestích těkej ted’,
světýlkem svým modravým
do hrobu jim svět’!
Na horách a rozcestích
jiných sester najdeš rej,
v reje vodních sester svých
už se nevracej!
(Il silenzio regna. Verso ovest, piccole nubi arrossano il cielo e un sole rosso sangue appare dietro la scena.
La guardia forestale arriva dal fondo in compagnia dello sguattero)
LA GUARDIA FORESTALE
HAJNÝ
LO SGUATTERO
KUCHTÍK
Le mie gambe si rifiutano,
la mia vista è offuscata.
Per amor del cielo, zio,
è meglio che lo faccia tu.
Mně už chromne noha,
vlčí mlhu mám,
pro živého Boha,
strýčku, jdi tam sám!
LA GUARDIA FORESTALE
HAJNÝ
LO SGUATTERO
KUCHTÍK
Hai paura? Levati allora!
Non siamo di certo i primi!
Bussa alla porta
e di’ quello che devi dire:
che il principe si strugge di dolore.
Che la sua ragione lo ha abbandonato.
Che una creatura dell’inferno
è arrivata al nostro castello
e che la vecchia Hata
vuole un consiglio dalla strega Ježibaba!
(ribellandosi)
Sono stato qui già molte volte,
anche nel bel mezzo della notte.
Sei solo un povero fifone,
che ha paura di una vecchia donna!
L’ultima volta
mi hai fatto morire di paura.
Že se bojíš? Třesky, plesky,
však tu jiní bývávali!
Zakleprj a pověz hezky,
co ti doma přikázali!
Princ že nosí tězkou dumu,
že se poplet’ na rozumu,
jakás pekla stvůra klatá
že k vám přišla do hradu,
a že prosí stará Háta
Ježibabu o radu!
Kolikrát jsem tudy šel,
temno leckdy bývalo již,
tys mi čistý strašpytel,
že se staré babky bojíš!
Ondy, když jsi u nás byl,
sám’s mne, strýčku, postrašil,
(spaventato)
Quindi ora, caro zio non ti devi meravigliare
se adesso qui nella foresta tremo di paura.
nediv se ted’, milý brachu,
že mám v lese plno strachu!
LA GUARDIA FORESTALE
HAJNÝ
Sono parole al vento,
26
Řeči sem, řeči tam,
Dvořák: Rusalka - atto terzo
è vero che mi è venuto di esagerare!
Ma sbrigati, piuttosto
riferisci una risposta!
Sii un uomo, va’, bussa alla porta
e domanda consiglio alla vecchia!
to tak někdy přidávám!
Ale ted’ honem hled’
vyzvěděti odpověd’!
Vzmuž se, hej, zaklepej,
na radu se babky ptej!
LO SGUATTERO
KUCHTÍK
Io balbetterò, questo è certo,
ho la gola talmente chiusa,
vacci tu, piuttosto
a porle la domanda!
Já bych jistě breptal,
jakou úzkost mám,
abys tedy zeptal
se jí na to sám!
LA GUARDIA FORESTALE
HAJNÝ
(tremando dalla testa ai piedi bussa alla porta)
Mi vergognerei di te, veramente,
se fossi tuo padre!
Ma va bene, perché tu veda
che io non ho paura.
Ježibaba, olà, olà olà!
Styděl bych se, styděl,
být já otcem tvým!
Ale abys viděl,
že se nebojím!
Ježibabo, hola, hola, hola!
(Ježibaba esce dalla sua capanna)
JEŽIBABA
JEŽIBABA
Che cos’è tutto questo baccano? Chi mi
chiama?
Kdo to hlučí? Kdo to volá?
(con voce spaventosa)
(Lo sguattero si nasconde dietro la Guardia)
LA GUARDIA FORESTALE
HAJNÝ
La vecchia Hata ci ha mandato da te
per chiederti un consiglio, Ježibaba.
Stará Háta k tobě posílá,
abus, Ježibabo, radila!
JEŽIBABA
JEŽIBABA
(ansimando)
E come ricompensa per il mio consiglio
mi manda questo essere scarno per colazione?
Za tu radu, za rozumu špetku
tohle vyžle posílá mi k snědku?
(Tasta lo sguattero)
Devi prima ingrassare,
prima che ti possa arrostire.
Jen co vykrmí se, chudinka,
bude z něho pěkná pečinka!
LO SGUATTERO
KUCHTÍK
Lasciami! Lasciami andare!
Zio, mi vuole mangiare!
Pust’ mne! Pust’ mne! pust’ mne z těchto míst!
Strýčku, strýčku, ona mne chce sníst!
(difendendosi con disperazione)
27
Dvořák: Rusalka - atto terzo
JEŽIBABA
JEŽIBABA
Ah, ah, ah, ah!
Tu, piccolo scherzo della natura!
Con un arrosto come te
che affari si potrebbero fare?
Dovresti andare all’inferno tu e tutta la tua
razza!
E adesso dimmi quello che mi devi dire!
Ha, ha, ha, ha!
Ty majlý zmetku,
hloupé stvoření,
to bych měla k snědku
čistou pečeni!
Pro peklo at’ roste prokletý rod váš!
A ted’ pověz honem, co mi říci más?
LO SGUATTERO
KUCHTÍK
Il nostro principe è gravemente malato.
Il suo cuore è stato stregato da un’ammaliatrice!
Egli l’ha condotta al castello e le ha dato tutto,
l’ha amata come la propria vita
e avrebbe dovuto diventare sua moglie.
ma questa bella maga non è rimasta fino alle
nozze.
Prima gli ha fatto perdere la testa
e poi la perfida strega è semplicemente sparita!
Tutto il castello è sotto il suo incantesimo.
Il diavolo deve averla presa e portata con sé
all’inferno.
Náš princ těžce stůně, převelice,
uhranula srdce jeho jakás kouzelnice!
Přived’ si ji na hrad, vše jí dal,
jako vlastní život sám ji miloval.
Jeho ženou byla by se stala,
ale krásná kouzelnice svatby nedočkala.
Prince když už zmátla docela,
nevěrná ta kouzelnice zmizela.
Celý hrad je kouzlem zmámen podnes,
d’ábel sám tu kouzelnici do pekla si odnes’!
(sogghignando)
(atterrito)
(Ondin sorge improvvisamente dall’acqua)
ONDIN
VODNÍK
LA GUARDIA FORESTALE
HAJNÝ
Lo spirito dell’acqua! Lo spirito dell’acqua!
Hastrman! Hastrman!
LO SGUATTERO
KUCHTÍK
Zio! Per l’amor del cielo, zio!
Strýčku! Strýčku! Peo Boha, strýčku!
ONDIN
VODNÍK
Chi avrebbe preso? Chi avrebbe tradito?
Maledetta sia la specie che vi ha mandato qui!
Voi, creature insignificanti!
Lui stesso ha tradito lei!
Ed ora lei è maledetta per sempre!
(fuggendo a tutta velocità)
(fuggendo a tutta velocità)
Vendetta! Io giuro vendetta! per quanto è
grande la mia potenza!
Kdo že ji odnes’? Koho že zradila?
Prokleté plémě, jež vás sem posílá,
tvorové bídní, tvorové bídní,
on sám ji zradil, uvrh’ ji v prokletí!
Pomstím se, pomstím, kam říš má dosahá!
(si immerge)
JEŽIBABA
Ah, ah, ah, ah!
28
JEŽIBABA
Ha, ha, ha, ha!
Dvořák: Rusalka - atto terzo
(Ella zoppica fino alla sua capanna continuando a sogghignare. I sogghigni diminuiscono fino a scomparire
assieme a lei. Nel frattempo le piccole nubi rosse sono scomparse all’ovest e il crepuscolo si è rabbuiato. La
luna si è alzata d’un tratto. Le ninfe del bosco accorrono sul prato attorno al lago. Una prima ninfa arriva
con passo leggero e scioglie la sua capigliatura dorata)
PRIMA NINFA
PRVNÍ LESNÍ ŽÍNKA
Ho una bella capigliatura dorata,
e le lucciole danzano tra i miei riccioli d’oro.
La mia mano bianca ha sciolto i miei capelli
e la piccola luna li pettina col suo argenteo chiarore.
Ho una bella capigliatura dorata
Mám zlaté vlásky, mám,
svatojanské mušky slétají se k nim,
ruka moje bílá vlásky rozpustila,
měsíček je češesvitem stříbrným.
Mám zlaté vlásky, mám!
SECONDA NINFA
DRUHÁ LESNÍ ŽÍNKA
(danzando)
(Arrivando dalla parte posteriore della scena e danzando sul prato)
Ho dei bei piccoli piedi bianchi
con i quali corro dappertutto sui prati
a piedi nudi, e la rugiada lava i miei piccoli piedi
e la piccola luna li ha calzati con scarpette
dorate.
Mám bílé nožky, mám,
proběhla jsem palouk, palouk celičký,
proběhla jsem bosa, umyla je rosa,
měsíček je obul v zlaté střevíčky!
PRIMA NINFA
PRVNÍ ŽÍNKA
SECONDA NINFA
DRUHÁ ŽÍNKA
TERZA NINFA
TŘETÍ ŽÍNKA
Ho una bella capigliatura dorata, etc.
Ho dei bei piccoli piedi bianchi, etc.
Mám zlaté vlásky, mám, atd
Mám bílé nožky, mám, atd
(Aprendo e rinchiudendo su di sé le braccia, avvicinandosi al lago)
Io ho un bel piccolo corpo,
Mám, krásné tílko mám,
La mia carne risplende la notte sui prati,
na polouku v noci svítí jeho vděk,
dovunque io corra, le mie bianche membra
kudy běžím, všudy moje bílé údy
sono rivestite d’oro e d’argento dalla piccola
do stříbra a zlata šatí měsíček.
luna.
(Le ninfe formano un cerchio tenendosi per mano e cantano danzando il girotondo)
LE NINFE DEL BOSCO
Danziamo la ronda, piccole sorelle, danziamo la
ronda,
nella brezza leggera della notte
e presto, in mezzo alle canne
lo spirito della acque ci chiamerà!
LESNÍ ŽÍNKY
Dokola, sestřičky, dokol,
v lehounký noční vánek
a chvíli z rákosí zavolá
zelený hastrmánek!
(vedendo Ondin)
Eccolo! eccolo!
Ripara le sue reti.
Už tu je, už tu je,
už si sítě spravuje!
(Danzano attorno a lui)
29
Dvořák: Rusalka - atto terzo
Spirito delle acque, oh, oh!
Vieni a prenderci, presto presto!
E quella che tu prenderai, piccolo ragazzo,
ti darà un grosso bacio!
Ma la tua donna, ah, ah, ah
regina delle acque, ah, ah, ah
ti tirerà le orecchie!
Spirito delle acque, oh, oh!
Vieni a prenderci, presto presto!
Hastrmánku, hejahej,
honem si nás nachytej,
kterou chytíš, mužíčku,
dá ti pěknou hubičku.
Ale žena, hahaha,
hastrmánku, hahaha,
za uši ti vytahá!
Hastrmánku, hejahej,
honem si nás nachytej!
ONDIN
VODNÍK
Non scherzate, prendete un’aria più seria,
bambine mie dai capelli d’oro,
poiché l’acqua che ci ha visto nascere è turbata,
calpestata dagli umani!
Nelaškujte plaše,
děti zlatovlasé,
rodná voda naše
lidským rmutem zkalila se.
(tristemente)
(Le ninfe del bosco, sorprese, si fermano)
LE NINFE
LESNÍ ŽÍNKY
ONDIN
VODNÍK
Che, tu osi interrompere le nostre danze?
Raccontaci il perché, piccolo ragazzo!
Giù nel fondo
scacciata dalle sue sorelle
la povera pallida Rusalka.
Ahimè! Ahimè! Ahimè!
Cože nám ruší veselý rej?
Povídej, mužíčku, povídej!
Hluboko na dně stěná,
sestrami zavržená,
ubohá rusalka bledá!
Běda! Ó běda! Ö běda!
(si immerge nel lago. La luna scompare dietro le nubi. Le ninfe si guardano con sorpresa e tristezza)
PRIMA NINFA
PRVNÍ ŽÍNKA
SECONDA NINFA
DRUHÁ ŽÍNKA
Dietro le nuvole oscure
si sta nascondendo la luna.
Do šedivých oblaků
měsíček se schoval!
TERZA NINFA
TŘETÍ ŽÍNKA
L’oscurità opprime le mie tempie,
sorelle, sorelle, fuggiamo!
Tma se tiskne v skráně mé,
sestry, sestry, prchněme!
(asciugandosi le lacrime e drappeggiandosi nei suoi lunghi capelli)
Le lacrime offuscano i miei occhi,
Cítím slzu ve zraku,
all’improvviso rabbrividisco!
chlad mne náhle ovál!
(alzando gli occhi verso la luna)
(Premendosi le tempi con le palme delle mani)
(Esse fuggono da varie parti. Il Principe esce correndo dalla foresta, disorientato e agitato. È a testa scoperta e senza armi)
30
Dvořák: Rusalka - atto terzo
IL PRINCIPE
PRINC
Mio piccolo cerbiatto!
Bílá moje lani! Bílá moje lani!
(chiamando con energia)
(Va e viene sulla scena, esplorando con lo sguardo tutt’attorno)
Mia fata, mio sogno taciturno!
Ci sarà mai una fine
per i miei lamenti, per la mia febbrile ricerca?
Ogni giorno ti cerco, pieno di brama
e di terrore, nelle foreste.
Ti avverto nella nebbia della notte,
ti cerco illuminato dalla luna.
Ti cerco nel mondo intero!
Mia dolce fata! Torna da me!
Pohádko! Němý přelude!
Mému naříkání spěchu bez ustání
konec už nikdy nebude?
Ode dne ke dni touhou štván
hledám tě v lesích udýchán,
noc-li se blíží, tuším tě v ní,
chytám tě v mlze měsíční,
hledám tě šíré po zemi,
pohádko, pohádko, vrat’ se mi!
(Si ferma. Riconosce il paesaggio del primo atto. Improvvisamente tutto si chiarisce davanti al suo spirito)
Qui l’ho trovata. Parlate, voci della foresta!
Mia dolce visione. Mia amata. Dove sei?
Mio bianco cerbiatto! Dove sei?
In nome di tutto quello che ho in questo cuore
inerte.
Cielo, terra, vi sto chiamando!
Dio, diavolo!
Tady to bylo! Mluvte, němé lesy!
Vidino sladká, milenko má, kde jsi?
Bílá moje lani! kde jsi, kde jsi?
Při všem, co v mrtvém srdci mám,
nebe i zemi zaklínám,
zaklínám Boha i běsy
(la luna sorge da dietro le nubi)
Di’ qualcosa! Dimmi dove sei!
Mia amata!
ozvi se, ozvi, kde jsi!
Milenko má!
(Il principe barcolla, poi crolla a terra privo di forze. Rusalka sorge lentamente dal lago alla luce della
luna; un fuoco folletto è acceso sopra di lei)
RUSALKA
Mio diletto, mi riconosci?
RUSALKA
Miláčku, znáš mne, znáš?
(Il Principe si alza, al colmo dello stupore)
(con fervore)
Mio diletto, ti ricordi di me?
Miláčku, ještě vzpomínáš?
IL PRINCIPE
PRINC
Sei morta? Allora mi uccido anch’io!
Sei viva? Liberami!
Mrtva-li’s dávno, znič mne v ráz –
živa-li’s ještě, spas mne, spas!
RUSALKA
RUSALKA
( sbalordito)
Né viva né morta, né donna né ninfa.
Solo uno spirito maledetto!
Invano sognai tra le tue braccia
il mio povero amore.
Una volta ero la tua amante,
ora posso solo causarti la morte!
Živa ni mrtva, žena ni víla,
prokleta bloudím mátohou!
Marně jsem chvíli v loktech tvých snila
ubohou lásku, lásku svou,
milenkou tvojí kdysi jsem byla,
ale ted’ jsem jen smrtí tvou!
31
Dvořák: Rusalka - atto terzo
IL PRINCIPE
PRINC
Senza di te non posso più vivere,
Bez tebe nikde nelze žít,
(tendendo le braccia con passione)
(con tenerezza)
mi potrai mai perdonare?
můžeš mi, můžeš odpustit?
RUSALKA
RUSALKA
IL PRINCIPE
PRINC
Baciami, allora. Baciami! Donami la pace!
Non voglio tornare nel mondo.
Muoio volentieri per mezzo dei tuoi baci.
Líbej mne, líbej, mír mi přej,
nechci se vrátit ve světa rej,
do smrti třeba mne ulíbej!
RUSALKA
RUSALKA
E tu, mio amato, che così tanto mi hai dato,
perché, amore mio, mi hai tradito?
Ti rendi conto, mio amore,
che dal mio abbraccio non potrai più scappare?
Che il mio abbraccio lo pagherai con la morte?
A tys mi, hochu můj, tolik dal,
proč jsi mne, hochu můj, oklamal?
Zda to víš, hochu, zda to víš,
z loktů mých že se nevrátíš,
že zkázou to v loktech mých zaplatíš?
IL PRINCIPE
PRINC
RUSALKA
RUSALKA
Perché m’hai presa tra le tue braccia?
Perché le tue labbra mi hanno mentito?
Ora sono solo un fantasma rischiarato dalla
luna,
destinato a tormentarti per sempre!
Ogni notte devo istigare i tuoi sensi.
La mia femminilità fu disonorata.
Insieme al fuoco fatuo
ti trascinerò verso il fondo.
Perché m’hai presa tra le tue braccia?
Perché le tue labbra mi hanno mentito?
Hai desiderato la passione.
Lo so, lo so! Hai desiderato la passione,
una passione che io non posseggo.
Ma, se io adesso ti baciassi,
saresti per sempre perduto!
(vacillando a sua volta)
(aprendogli le braccia)
Ti darò tutto, tutto.
Baciami! Baciami mille volte!
Non voglio tornare. Voglio morire felice.
Baciami, e donami la pace!
Non voglio tornare, muoio con gioia
non penso al ritorno, non vi penso proprio.
Ogni emozione congela il mio amore.
32
Proč volal jsi mne v náruč svou,
proč ústa tvoje lhala?
Ted’ měsíční jsem vidinou
v tvá muka neskonalá.
Ted’ tebe šálím v nočních tmách,
je zneuctěn můj klín
a s bludičkami na vodách
tě svedu do hlubin!
Proč volal jsi mne v náruč svou,
proč ústa tvoje lhala?
Tys hledal vášeň, vím to, vím,
tys hledal vášeň,
jíž já jsem neměla,
a ted’-li tě políbím,
jsi ztracen docela.
Všechno chci ti, všechno chci ti dát,
líbej mne, líbej tisíckrát!
Nechci se vtátit, zemru rád,
líbej mne, líbej, mír mi přej,
nechci se vrátit, zemru rád,
nemyslím, nemyslím ne návrat!
Láska má zmrazí všechen cit –
Dvořák: Rusalka - atto terzo
Ti devo annientare!
Ti devo circondare con le mie gelide braccia!
musím tě, musím zahubit,
musím tě v lednou náruč vzít!
(Ella prende il Principe fra le sue braccia con passione e lo bacia lungamente)
IL PRINCIPE
PRINC
Baciami, ti prego, baciami e donami la pace!
Líbej mne, líbej, mír mi přej!
(Immergendosi gradualmente nell’incoscienza fra le sue braccia e scivolando a terra)
(la sia voce è sempre più flebile)
I tuoi baci mi purificheranno dei miei peccati.
Io muoio felice. Io muoio fra le tue braccia.
Polibky tvoje – hřích můj posvětí!
Umírám št’asten, umírám ve tvém objetí!
(Muore)
ONDIN
VODNÍK
Invano muore tra le tue braccia.
Tutti i sacrifici sono stati vani.
Povera, pallida Rusalka!
Ahimè! Ahimè! Ahimè!
Nadarmo v loktech zemře ti,
marny jsou všechny oběti
ubohá rusalko bledá!
Běda! Běda! Běda!
(gemendo dalla profondità delle acque)
(Rusalka abbraccia un’ultima volta il Principe morto)
RUSALKA
Per il tuo amore, per la tua bellezza,
per la tua irrequieta passione umana,
per tutto quello che ha maledetto il mio destino,
Tu, anima umana, che Dio ti sia misericordioso!
RUSALKA
Za tvou lásku, za tu krásu tvou,
za tvou lidskou vášeň nestálou,
za všecko, čím klet jest osud můj,
lidská duše, Bůh tě pomiluj!
(Ella si immerge nel lago)
FINE DELL’OPERA
33

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